Perché questi percorsi? Qual è il senso di tutte queste attività che dobbiamo svolgere per gli esami di Matelsup e Didamat? Perché questa protomatematica è così importante?
Il senso di tutto ciò l’ho trovato in alcuni passaggi del trafiletto allegato nel post “Riflessione e ricerca sulla Protomatematica”.
[…Anche in matematica si sta abbandonando l’idea che esista un prima e un dopo rispetto
all’apprendimento, come se l’apprendimento vero fosse solo quello della scuola elementare.
In effetti non esiste un apprendimento “vero”, ma uno “lungo”. Le concezioni fondamentali di misura, numero, spazio, tempo hanno una “preistoria” e su questa bisogna lavorare.].
[…non ci sono bambini che non abbiano, a ¾ anni, avuto contatti e quindi idee sui numeri, anche se, a volte, queste idee non coincidono con le nostre. È necessario quindi guidare la costruzione mentale già dalla scuola materna].
[…l’idea di costruire ambienti adeguati che diano ai bambini la possibilità di interagire con gli oggetti e le loro proprietà dando loro la possibilità di rielaborare una teoria.
Prima di parlare dei numeri, è quindi necessario parlare di oggetti: dal punto di vista delle operazioni protomatematiche la possibilità di manipolare oggetti è indispensabile].
Mi sembra che tutto ciò sia abbastanza eloquente! Posso affermare di aver capito il senso della protomatematica e delle esperienze che i corsi di Matelsup e Didamat ci hanno proposto. Lo scopo principale di questi percorsi è di far acquisire ai futuri insegnanti le abilità necessarie per proporre ai bambini una matematica interattiva, giocosa e davvero significativa, che rispecchi le abilità che i bambini anche molto piccoli possiedono “in potenza” e su cui l’”insegnante capace” deve lavorare per poterle sviluppare.
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